The work
Il volume raccoglie le interviste rivolte ad alcuni emigrati sardi giunti in Brasile a partire dal secondo dopoguerra. A differenza dei precedenti lavori ospitati dalla collana editoriale, fondati sui documenti degli archivi italiani e stranieri, alla base della ´Memoria ritrovata´ dei sardi in Brasile ci sono le memorie vive e in continua elaborazione dei migranti. Il corpus documentario è preceduto da una ricostruzione storica delle principali tappe dell´emigrazione italiana e sarda in Brasile dalla fine dell´Ottocento e dai risultati dell´analisi delle interviste. Dall´Introduzione «La storia della presenza italiana in Brasile è una storia che parte da lontano, nonostante la forte discontinuità dei flussi, della distribuzione territoriale dei migranti, nonostante il diverso contributo in termini di uomini dato dalle regioni italiane. È possibile ripercorrere questa lunga storia rintracciando alcuni momenti significativi che, nell´arco di circa centotrenta anni, hanno scandito l´arrivo, nel paese più vasto e popoloso dell´America del sud, di quasi un milione e mezzo di italiani. Il primo, tra il 1887 e il 1902, quando la politica brasiliana incentivò la sistematica partenza di manodopera europea richiamando in Brasile 900.000 italiani, pari al 60% degli immigrati del Paese nel periodo. Il successivo, nell´immediato secondo dopoguerra, 1950, quando venne stipulato il primo accordo italo-brasiliano per incentivare i flussi migratori dallo stivale. Il terzo, dal 1960, quando le partenze dall´Italia verso il Brasile si ridussero a poche centinaia all´anno, la maggior parte in relazione agli investimenti di società italiane oltreoceano. Nei vari periodi i flussi cambiarono in termini di entità numerica, ma anche in termini ´qualitativi´: risultano infatti differenti i processi alla base dei flussi di mobilità che hanno segnato la tratta ´Italia-Brasile´ [...]»
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