L'opera
Il volume propone 9 saggi di cui due inediti, sulla storia delle miniere in Sardegna, sullŽemigrazione sarda allŽestero e sul movimento sindacale isolano in età contemporanea attraverso la valorizzazione di fonti pubbliche e private sia italiane che straniere, in gran parte inedite o poco conosciute. Prefazione di Giampaolo Atzei Dieci anni di ricerche e pubblicazioni che hanno raccontato la storia e la società degli ultimi secoli, nella prospettiva di una Sardegna centro di relazioni nel cuore del Mediterraneo. Questa, in estrema sintesi, la traccia lasciata nellŽultimo decennio da Martino Contu e dal Centro Studi SEA, da lui fondato a Villacidro assieme ad altri coraggiosi ricercatori nel dicembre 1998, e di cui è testimonianza il libro Studi, ricerche e contributi storiografici sulla Sardegna contemporanea. Da quel lontano dicembre, importanti obiettivi hanno scandito le tappe evolutive di un progetto nato nella Sardegna sud-occidentale alla fine dello scorso secolo, quando il declino del comparto mineroindustriale era già un dato consolidato, pronto per analisi e riflessioni che il Centro Studi SEA avrebbe presto prodotto. Un primo importante esito di tale analisi fu il libro ŽStoria del movimento sindacale nella Sardegna meridionaleŽ, un lavoro che, sebbene non pubblicato dal Centro Studi SEA ma opera dei suoi ricercatori, ha segnato una pietra miliare nella storiografia del movimento operaio sardo. Ma non solo di miniere e industria si sono interessati Martino Contu e il Centro Studi SEA, allargando lo spettro della loro ricerca allŽantifascismo, sardo e internazionale, con uno sguardo ispirato e attento al tema del fuoriuscitismo regionale e alla drammatica eredità della barbarie nazista, emblematicamente riassunta nella mesta pagina della strage delle Fosse Ardeatine, dove furono trucidate 335 persone, tra cui 9 sardi. Più recentemente, sono state condotte nuove ricerche sulla chiesa locale e sul complesso fenomeno dellŽemigrazione e dellŽimmigrazione tra lŽIsola e le Americhe, proponendo analisi statistiche sulla particolare realtà del Medio Campidano e il recupero di una storia che è minima solo per definizione, diventando storia di popoli e masse, ovvero la ricostruzione dei percorsi singoli e familiari degli emigrati sardi oltre lŽoceano, specialmente in Argentina e Uruguay. In questo ricco quadro di ricerche e stimoli culturali, Martino Contu si è ritagliato, con sacrificio e dedizione, un ruolo vario e articolato. Promotore del Centro Studi SEA, con questo libro dallŽesauriente titolo, egli propone uno spaccato puntuale dei dieci anni di attività editoriale sia personale che dellŽistituto da lui diretto, a partire dalle prime ricerche sul comparto minero-metallurgico sardo, sino a quelli più recenti, quando lŽaffezione e lŽimpegno mostrata verso la lontana Banda Oriental dellŽUruguay gli sono valsi la nomina quale Console onorario a Cagliari di quella Repubblica sudamericana. Proprio questo legame, intimo e familiare con la terra natia e quella eletta, traspare sin dalla prima parte del volume, dedicata allŽindustria del sottosuolo, e di cui si propongono estratti di carteggi e studi originali che, oltre il dato economico e industriale delle miniere sarde, sottolineano il carattere e la presenza internazionale della Sardegna proprio grazie alla fitta trama tessuta nel loro nome. Egualmente segnato da una profonda partecipazione personale al sentimento antifascista, vissuto da Martino Contu nella sua dimensione privata come impegno civile e politico oltre la mera ricerca storiografica, è il contributo offerto con i saggi sullŽemigrazione ed emigrazione antifascista allŽestero inseriti nella seconda parte del volume. Nella terza parte del libro emerge, invece, la riflessione sulla riconversione di un mondo del lavoro dominato dal modello di sviluppo industriale, letta attraverso la storia di un importante sindacato di categoria quale la Fiom-Cgil e un contraddittorio attore pubblico quale è stata lŽIn.Sar. La conclusione del volume, con la quarta parte dedicata al resoconto operativo del Centro Studi SEA in questo primo decennio di pubblicazioni è certamente un doveroso omaggio al lavoro svolto e alle tante energie spese dai ricercatori del Centro di ricerche di Villacidro. Oltre che un omaggio, però, questo lavoro vuole essere, soprattutto, un augurio e un sollecito perché questo primo bilancio decennale possa essere arricchito da nuove tracce e nuovi contributi alla ricerca storiografica regionale e nazionale, grazie pure alle modalità offerte da nuovi strumenti di diffusione delle conoscenze, quali il web, di cui è felice esempio la rivista digitale «Ammentu. Bollettino Storico, Archivistico e Consolare del Mediterraneo», ultima nata nella prodiga famiglia del Centro Studi SEA.
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