L'opera
Gli adolescenti della Muraglia vivono il loro tempo con nuove passioni, nuovi impegni, nuove scoperte, nuovi scenari, determinati dai grandi cambiamenti di una societa` e di un mondo sempre piu` innovativi, sempre piu` veloci e sempre piu` connessi. Ma lo zoccolo duro delle loro esistenze e` sempre li`, incombente: la Muraglia, la lingua, le relazioni famigliari e quelle tra gli adolescenti che risentono di un modo di essere, di pensarsi e di relazionarsi fortemente legato all’ambiente nel quale sono nati, vissuti e nel quale crescono. Negli anni a cavallo tra i Sessanta e i Settanta del secolo Ventesimo, le famiglie vivevano ancora in case piccolissime o, addirittura, nei sottani, che, nel passato, avevano ospitato stalle, piccoli negozi di alimentari, rivendite di latte, di vino e forni per il pane.I servizi igienici erano ancora rappresentati dal cesso e dalla “piqueta”, mentre qualcuno continuava a dormire sul tavolo della cucina, perche´ non c’erano altri posti dove inserire una brandina. E tuttavia, nonostante la miseria, i lunghi periodi di disoccupazione dei capi famiglia, le condizioni di vita pian piano cambiavano. Un vecchio mondo si andava estinguendo ed un altro, nuovo e ricco di illusioni, lo stava sostituendo. Gli “Adolescenti della Muraglia” rappresentarono la generazione che traghetto` il cuore del centro storico di Alghero nella modernita`, senza rinnegare il passato.
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