L'opera
Michele Schirru, anarchico, nato a Padria (SS) il 19 ottobre 1899, morto a Roma il 29 maggio 1931, fu condannato a morte dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato per avere progettato di uccidere Mussolini. Il processo durò un solo giorno, la sentenza fu eseguita all´alba mediante fucilazione alla schiena. I giornali scrissero che era un criminale intriso d´odio verso le istituzioni, un rinnegato, un senza patria, un libertino debosciato e alcolizzato. Per gli anarchici e gli antifascisti di tutto il mondo diventò invece un eroe, un martire, un fratello. Anche Schirru, come Gaetano Bresci vent´anni prima, era venuto dall´America. Nel suo testamento politico scrisse che il fascismo, come tutte le altre tirannie, gli aveva sempre ispirato orrore e che Mussolini, con le sue feroci persecuzioni di tutto un popolo, era un rettile dei più dannosi per l´umanità. Questo libro racconta la sua storia attraverso 14 date, ognuna delle quali è un percorso che conduce ai giorni nostri.
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