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I sardi sono capaci di amare

coscienza e futuro di una nazione

Ł13.20 I sardi sono capaci di amare
ID Code 978-88-904761-0-5
Author/s Francesco Sedda
Publisher Kita editore
Edition 2010
Pages 224
Size 14 x 22 cm
Bookbinding Paperback with flaps and stitched binding
Series Maiores
Genre Society, politics, professions
Format Paper
Release language Italian

The work

Come un individuo o una collettività definiscono il senso dellŽappartenenza e della libertà, come costruiscono la propria identificazione culturale e il senso di ciò che è giusto? Come regolano la propria vita e la distribuzione delle opportunità e delle risorse materiali e immateriali? Come danno forma allŽimmaginazione del futuro? Si tratta di questioni globali, che riguardano ciascun individuo e ciascuna collettività, e che in questo libro vengono messe alla prova della storia di un popolo, i sardi, che di questa opera sono soltanto i primi, benché i più importanti, destinatari. Questo libro dunque prima ancora che un manifesto politico rivolto ai sardi si presenta come un saggio poetico, un viaggio intimo, toccante, esistenziale che lŽautore compie in forma solitaria, scavando negli incredibili, recenti, traumi storici che hanno prodotto lŽodierna coscienza infelice, risentita, contraddittoria dei sardi. Un viaggio iniziato molti anni fa che lŽautore propone al lettore disposto ad affiancarlo in un percorso che mette in questione falsi miti, cupi stereotipi, comodi luoghi comuni. Come la strana idea di sentirsi orgogliosamente "regionalmente" sardi e al contempo fortissimamente "nazionalmente" italiani, italiani "specifici" o addirittura "speciali". Perchè, si chiede Sedda, non considerarsi piuttosto semplicemente e normalmente sardi, esseri umani sardi? Se questa domanda può sorgere è perchè lŽautore si pone in una inaudita posizione indipendentista. Una posizione in cui lŽessere indipendentista, al contrario di quanto normalmente si crede, più che essere un punto dŽarrivo o di partenza, si rivelerà come uno spazio-limite: luogo di una inesausta tensione allŽavventura e alla ricerca esistenziale e politica, alla traduzione del mondo e allŽinvenzione di sé. La stessa idea di "indipendentismo" verrà durante il percorso riempita di significati nuovi e accezioni inattese fino ad apparire antitetica ai più scontati e immediati rimandi a idee di violenza, nazionalismo, rivendicazionismo. Fino a dar vita a ossimori solo apparenti, come il progetto e la sfida di un indipendentismo non nazionalista. Fino a mettere lŽindipendentismo moderno sotto lŽegida dellŽidea stessa di amore. Un amore "sociale", improntato al bene della collettività, che rispunta incredibilmente da uno dei testi fondanti della cultura sarda e che oggi deve farsi amore per il benessere di tutti e di ciascuno, cura di sé e dellŽumano, spinta al dialogo, alla conoscenza, allŽapertura. Ma prima di arrivare a ciò, come detto, bisognerà affrontare un catartico Žviaggio agli inferiŽ. Solo con il confronto con alcune delle figure e dei momenti cruciali della Sardegna moderna, si aprirà la possibilità di una nuova coscienza nazionale e democratica dei sardi. Solo lasciandosi fantasmi e paure alle spalle si aprirà la possibilità di una nuova identità da immaginare e tradurre in pratica; da porre davanti a noi, nella speranza del futuro piuttosto che nella nostalgia del passato. Perché se la traduzione è tessitura di somiglianze e differenze, di passato e presente, di ciò che è proprio e ciò che è altrui, ciò che può essere tessuto con questi fili finalmente liberi è una possibilità ritrovata: la possibilità di un divenire diverso, un Ždiventare sardiŽ che è movimento di inclusione e apertura; slancio verso lŽindeterminato, investimento su una creatività da mettere allŽopera, ma partendo da una ritrovata coscienza nazionale e da una meta condivisa: una Repubblica sarda, per quanto lungo e tutto da inventare possa essere il cammino che vi condurrà. LŽautore volge dunque interamente la sua opera alla vita, al rispetto, allŽamore per se stessi e per gli altri. Con parole, versi e pensieri appassionati per la sua terra, il suo popolo, per la Repubblica di Sardegna.

I sardi sono capaci di amare

Ł13.20

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