The work
La storiografia sul triennio rivoluzionario sardo (1793-1796) ha generalmente privilegiato la ricostruzione della fase culminante di quel vasto sommovimento vissuto dal popolo sardo, denso di aspettative, di progetti di riforma e di riscoperta della propria identità, rappresentata dai moti antifeudali del Logudoro guidati da Giovanni Maria Angioy. EŽ rimasto così in ombra il periodo che prelude a quel momento finale della sarda rivoluzione: il periodo compreso tra la difesa vittoriosa della capitale dellŽisola agli inizi del 1793 e i tragici avvenimenti dellŽestate del 1795, che registra un momento alto e corale di dibattito politico in seno alle assemblee stamentarie e al popolo cagliaritano e si concreterà nella rivendicazione autonomistica delle cinque domande, nella cacciata dei Piemontesi seguita al diniego di esse e nello scontro politico tra le diverse anime del patriottismo sardo di fine Settecento. Alla ricostruzione storica di questo periodo - che lŽAutore definisce fase urbana della rivoluzione sarda di fine Settecento - è dedicato il primo e più ampio saggio di questo libro, che si propone di delineare la complessità del triennio rivoluzionario sardo, di dare voce ai numerosi patrioti che la mitologia angioiana aveva messo in ombra e di segnalare il protagonismo delle masse urbane, in particolare del popolo cagliaritano. Senza lŽesame attento fase urbana non sarebbe possibile una corretta comprensione della portata e dei contenuti dei moti antifeudali, la fase culminante di questo importante snodo della storia della Sardegna contemporanea. Gli altri due brevi saggi, attraverso lŽutilizzazione di materiale documentario sino ad oggi poco noto, si propongono di dare una lettura del periodo di governo dellŽAlternos a Sassari attraverso gli atti dello Stamento militare e di offrire spunti di riflessione sullŽimportante questione storica della persistenza del patrimonio politico e ideale della rivoluzione sarda di fine Settecento nella storia della Sardegna della prima metà dellŽOttocento.
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