L'opera
«Che io potessi scrivere un romanzo sulla Sardegna, conoscendola male, certo era difficilissimo, non impossibile. Purché mi aiutassero le stelle, mi tornassero bene in mente i primi anni vissuti a Nuoro, rifiorissero nel mio cervello i palmizi della mia marina, i cardi delle tanche, e ancora sonassero le campanelle negli stazzi, e col pensiero rifacessi le vecchie caccie all´aspetto del tordo condannato a morte; e altro mi si affacciasse alla memoria e alla fantasia era possibile anche la meraviglia del romanzo sardo di un sardo, il quale si sentiva in arte piemontese e milanese, perché fin´allora aveva solo vissuto a Casale, a Torino, a Pavia, a Milano.» (Salvatore Farina)
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