L'opera
Quando nel XIV secolo la giudicessa Eleonora dŽArborea (1350-1403) stilò il codice di leggi noto come Carta de Logu vi inserì una norma in cui veniva vietata severamente la cattura di falchi adulti e il prelievo dei piccoli dai nidi. LŽarticolo si riferiva a tutti i rapaci e si pensa fosse stato inserito dalla regina sarda soprattutto per mantenere il monopolio della pratica della falconeria. Anche dal punto di vista protezionistico il risultato fu rilevante e per lŽepoca veramente singolare. Molto tempo dopo, nel 1836, il generale Alberto Della Marmora scoprì un piccolo ed elegante falco che presentava due colori distinti, sino ad allora sconosciuto, nellŽisolotto del Toro (Sardegna Sud occidentale). Della descrizione venne incaricato lo zoologo Gene il quale, conoscendo la storia della Carta de Logu dedicò la nuova specie alla regina sarda denominandola Falco eleonorae (Falcone di Eleonora). Stranamente, solo il nome italiano (Falco della Regina) non ricorda Eleonora dŽArborea, mentre in tutte le principali lingue viene chiamato con il suo nome: in francese Faucon dŽEléonore, in inglese EleonoraŽs Falcon, in spagnolo Halcón de Eleonor e in tedesco è Eleonorenfalke. Il Falco della Regina è una specie ormai rara che nidifica in colonie, alla fine dellŽestate. In Sardegna sono presenti circa cento coppie nelle scogliere dellŽisola di San Pietro che, allŽinizio di novembre, migrano verso il Madagascar.
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