L'opera
Durante l“Età del Bronzo, la civiltà nuragica produsse una nuova classe di edifici: i pozzi sacri e le fonti votive. Probabile mutazione delle classiche strutture preistoriche isolane (nuraghi e tombe di giganti), gli evoluti manufatti sembrano legati a un cambiamento delle consuetudini religiose. Nel lungo periodo tali riti portarono alla creazione di santuari sempre più raffinati, frequentati da pellegrini che vi lasciavano ricchi depositi votivi. Semplici sistemi idrici o strutture combinate, evolute e complesse, isolate nel territorio o amalgamate in grandi organismi, l“articolato fenomeno delle architetture sarde legate al culto delle acque in età nuragica si delinea finalmente in una raffigurazione dettagliata e completa. Oltre all“analisi delle basilari caratteristiche dei monumenti, vengono studiate le posizioni nel territorio, i materiali, le correnti stilistiche, lo sviluppo e le trasformazioni attraverso i secoli, fino alla sopravvivenza di culti e strutture ancora durante l“occupazione cartaginese e romana, e persino oltre. La ricerca è integrata da un assortito catalogo di siti visitabili, con descrizioni e datazioni, abbinato a una veloce carrellata di un altro centinaio di esemplari minori, offrendo una visione globale sull“argomento.
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