L'opera
In una comunità multilingue, come quella sarda, l“impiego di una o dell“altra lingua disponibile per l“interazione linguistica non dipende dal caso, ma è frutto di una scelta non necessariamente cosciente. Adottando una lingua si adotta anche l“identità linguistica e un ruolo sociale a essa - in un modo o nell“altro - collegata. Le identità linguistiche dei sardi presenta una ricerca sul rapporto che i sardi hanno con le varie lingue usate nell“isola, ma anche sul rapporto che le varietà del sardo hanno tra di loro e con la LSC. Il titolo parla di “identità“, al plurale, perché l“identità - linguistica e non - non è una condizione statica, ottenuta una volta per tutte, ma il risultato del nostro agire pratico. I sardi hanno a loro disposizione un repertorio linguistico che normalmente comprende varie forme dell“italiano (da quello standard a quello regionale) e varie forme del sardo, con il dialetto locale che padroneggia attivamente e le altre varietà passivamente. Linguisticamente, allora, un sardo assume l“identità che corrisponde alla lingua che usa in quella data situazione di interazione linguistica a cui partecipa. Si è linguisticamente sardi quando si usa il sardo, sia attivamente che passivamente, per comunicare. Se invece usiamo l“italiano (di Sardegna), assumiamo un“identità linguistica italiana (periferica). Non esiste quindi un“identità linguistica indipendente dalla pratica linguistica e, di conseguenza, non esiste un“unica identità, ma tutte quelle che assumiamo quando decidiamo di usare lingue differenti in interazioni differenti. Rispetto al rapporto con le altre varietà del sardo, si può dire che un parlante assume un“identità sarda quando usa la sua varietà con parlanti di altre aree dialettali, mentre ne assume una, per esempio, “campidanese“ se si limita a usare la sua varietà con i parlanti della stessa area.
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