The work
Torra aicci, poeta, a domu tua...:´Torna, poeta, alla tua casa,, dove ti ho conservato la penna e il calamaio...´. Così Anna Cristina Serra aveva già tentato, una volta, il metro antico e sempre nuovo della strafa saffica, in una delle ´foglie´ di una sua precedente raccolta (Follas, 2003). Quel metro ritorna anche in questo libro, Luna cantadora, dove però la variante campidanese della lingua sarda, mentre può richiamare al lettore il grande modello sarcidanese - spesso drammatico - di Benvenuto Lobina, va piegandosi ad accenti nuovi, mostrando di poter evocare risonanze più sottili e più intime, concentrandosi a cantare, soprattutto, bisu e inserru, sogno e prigione: il mondo dei sogni, che nel chiuso dell´animo si è fatto prigione. [...] (Giovanni Campus)
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