L'opera

"Da ragazzo nelle campagne di Pauli Arbarei mentre aiutavo mio nonno a pascolare le pecore, imperversava un violento temporale, mi riparai in prossimità di grossi massi e notai una cavità, correva l´anno 1972, dentro la grotta all´interno vidi un grosso scheletro di almeno quattro metri. Dopo averlo guardato bene, incuriosito, corsi al paese e raccontai quanto veduto a mio nonno. Insieme ritornammo sul posto e anche lui vide lo scheletro. Raccontò di ossa enormi e altre tombe esistenti nelle nostre campagne. Mi disse di storie tramandate dagli antenati, i quali raccontavano che in zona ´ SA CONTISSA´ diecimila anni prima, sarebbe esistito un popolo di Nobili, di diecimila abitanti , con dieci dame di corte ed un Re. Da adulto realizzai le mie prime sculture, per ricordare e riprodurre ciò che avevo visto e mi aveva sempre incuriosito, talmente tanto, da scuscitare in me un inspiegabile richiamo. Partirono le prime Mostre di scultura per far conoscere le mie Pietre Antiche, per ricordare appunto quel popolo scomparso. Dopo vidi che anche mia Madre dedicandosi all´arte, rappresentava il popolo dei Nuragici e le feci qualche domanda in merito e, scoprii che anche lei era a conoscenza delle storie antiche che raccontò mio nonno e di ossa grandi, presenti in vari punti della campagna. Continuo a scolpire blocchi di trachite senza forma, estrapolando l´anima dalla Pietra, una Pietra Antica alla quale ridò vita, quella vita che non si è mai persa, per ridare ancora splendore e luce al grande popolo scomparso che ancora vive in me,.... Il Popolo dei Giganti." Dal sito www.luigimuscas.com