L'opera

“Le donne parlano di Grazia” è il titolo scelto per celebrare il 90° anniversario della consegna del Nobel alla scrittrice sarda che, ancora oggi, è l´unica donna italiana ad aver ricevuto il più alto riconoscimento in campo letterario. Si tratta di una lettura tutta al femminile della grande scrittrice declinata da punti di vista diversi, ma tutti convergenti nel riconoscere a questa grande artista una modernità, un coraggio e una dimensione pionieristica nella vita come nella produzione letteraria. (Dalla presentazione di Giuseppe Matteo Pirisi). Essere donna non ha giovato a Grazia fin dai giovani anni della vita. Motivi ambientali, specifici di una società appartata e diffidente alla brezza della modernità, sempre più insistente negli anni a cavallo tra Ottocento e Novecento. Motivi ambientali, ma motivi anche familiari, di appartenenza ad una famiglia non certo baciata dalla fortuna... Visionaria, sognatrice? Sì. Ma realista. Concreta. Da donna che non voleva più vivere sottomessa alle convenzioni ataviche e anacronistiche dell´ambiente. Doveva uscire dall´aria irrespirabile di tutto ciò che le negava il diritto di essere se stessa. Grazia andò via da Nuoro non in disprezzo alla città, ma per non dover disprezzare se stessa. (Dall'introduzione di Ugo Collu).