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La mano destra della storia

la demolizione della memoria e il problema storiografico in Sardegna

19,00 € La mano destra della storia
Codice ID 978-88-9361-068-1
Autore/i Fiorenzo Caterini
Editore Carlo Delfino editore & C.
Edizione 2017
Pagine 288
Formato 15 x 21 cm
Rilegatura Brossura con lembi e cucitura filo refe
Collana Storia della Sardegna
Genere Storia, biografie e araldica, archeologia e preistoria
Supporto Cartaceo
Introduzione Fiorenzo Caterini
Lingua di pubblicazione Italiano

L'opera

Per quale ragione la storia della Sardegna è stata esclusa da quella italiana e da quella europea, al punto da trascurare personaggi come Eleonora d´Arborea e Grazia Deledda, o di far scomparire il Regno di Sardegna dalla genesi dello stato nazionale? Perché, quarant´anni dopo la loro scoperta, i Giganti di Mont´è Prama sembrano non aver trovato, tra le polemiche, la loro naturale collocazione nella storia? Per quale motivo argomenti come l´influenza della civiltà nuragica su quella etrusca o l´attinenza tra shardana e nuragici paiono incontrare resistenze ben oltre i fisiologici dubbi scientifici? Per quale motivo l´immenso patrimonio storico, archeologico e antropologico sardo, che potrebbe produrre effetti di rilievo sull´economia regionale, è misconosciuto e poco valorizzato? Fino ad oggi gli studiosi hanno sottoposto a scrupolosa revisione critica il processo di socializzazione della storia e le mitodinamiche popolari, con un esito ormai ampiamente espresso: deriva identitaria, mitopoiesi, fantarcheologia, archeosardismo, contrappresentismo; analisi condite con accuse di prostituzione intellettuale, speculazioni economiche, persino eversione indipendentista e razzismo. Tuttavia questa impostazione decostruzionista, per quanto in parte utile, lascia irrisolto il problema storiografico sardo. Una prospettiva che tende a scambiare i luoghi di produzione storiografica con i luoghi di resistenza, la nazione con la minoranza etnica, ovvero il soggetto con l´oggetto e la causa con l´effetto. ´La storiografia, in Sardegna forse più che altrove, è una ´presa di distanza´, un perpetuo esercizio di critica nei confronti della storia che sorge, spontanea, fuori dalle righe, e finisce per limitarsi ad una mano destra che osserva e critica l´opera della mano sinistra.´ Partendo dal concetto di egemonia culturale e dagli studi sul ´sistema mondo´, l´autore indaga, perciò, sul problema storiografico sardo, sui processi di nazionalizzazione della storia, sui condizionamenti post-coloniali, e sulla tipica prospettiva diffusionista ed etnocentrica della storiografia occidentale che la cultura si sia diffusa per contagio e non possa nascere, indipendentemente, in luoghi e tempi diversi. Una prospettiva funzionale alle politiche di sopraffazione politica, militare ed economica in atto nel pianeta. Un´analisi critica alla consueta prospettiva storiografica, che finalmente considera la ´mano destra della storia´, ovvero il centro di produzione storiografico, i suoi rapporti con l´egemonia culturale e con i processi di nazionalizzazione.

La mano destra della storia

19,00 €

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