The work
Milioni di copie di libri vendute, una fama planetaria come autore dŽinusitati mondi narrativi e di geniali quanto cinici reality-show, eppure la vita e la carriera di Ludovico Lauter, il più grande scrittore di tutti i tempi, restano un vero mistero. LŽenigma si è ingigantito da quando sembra svanito nel nulla, allŽapice della notorietà. Un modesto scrittore, sulla soglia dei sessanta, si accinge a stilarne la biografia. È arrivata lŽoccasione del riscatto – pensa – dopo libri incolori per conto di editori svitati e profusione di colonne sui rotocalchi femminili. Mollare tutto, salire su una nave per la Sardegna, isolarsi in una casa sulla scogliera, sembrano condizioni ideali per lŽimpresa, complice lŽautunno incipiente. Per lui, poi, Lauter non è così misterioso: lui sa dovŽè il Maestro e maneggia notizie di prima mano sulla sua vita. Quindi scrive. Scrive dellŽinfanzia cagliaritana del futuro grande scrittore (la nascita sulle rovine dei bombardamenti americani, figlio di Hermann il tedesco triste e dŽuna svagata ragazza isolana che ha visioni profetiche); scrive dellŽadolescenza romana, degli anni universitari a Bologna. Poi scrive della piena e fulminea affermazione letteraria a Milano, fino ad attraversare le vetrate di un appartamento a New York, ultima residenza nota dello scrittore, officina di invenzioni narrative, e laboratorio di nevrosi. LŽinverno intanto illividisce il mare davanti alla casa sulla scogliera, dietro cŽè la pineta deserta fra le case di vacanza in disarmo. Il biografo scrive, scava ma le esistenze si complicano: la sua e quella del Maestro.
|