Codice ID | 978-88-89188-11-8 |
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Autore/i | Giuliana Altea |
Illustratore/i | Pietro Paolo Pinna et al. |
Editore | Ilisso |
Edizione | 2005 |
Pagine | 128 (illustrato) |
Formato | 17 x 24 cm |
Rilegatura | Copertina rigida e cucitura filo refe |
Collana | I Maestri dell“Arte Sarda |
Genere | Architettura, arte e illustrati |
Supporto | Cartaceo |
Lingua di pubblicazione | Italiano |
L'operaIl volume si caratterizza per l“apparato biografico completo e per un corredo di immagini accompagnato da un testo esplicativo particolarmente puntuale e tuttavia di semplice comprensione. Le schede delle opere sono, infatti, discorsive e percorrono la vita dell“artista inserendolo nel contesto storico e culturale del periodo. «L“attività di Tavolara non ha niente di incoerente o dispersivo. A guidare tutto il suo lavoro, infatti, è l“idea della decorazione come fondamento dell“arte. Oggi si tende a dare alla parola "decorazione" un significato negativo: la si identifica con qualcosa di superfluo e posticcio, un "di più" che viene aggiunto alla forma. Un“idea ereditata dalle correnti dell“arte moderna del Novecento che hanno compiuto una precisa scelta di campo a favore di tutto ciò che è semplice, nudo e senza ornamento. Per Tavolara la decorazione è l“aspetto comunicativo della forma: quello che in un oggetto o in un“immagine ci attrae, trattiene il nostro sguardo, "parla" con noi. I motivi decorativi comunicano così come comunica un vestito, che ci dice qualcosa su chi lo indossa, sul suo stile di vita e sulle sue idee. I più diffusi (per esempio la voluta, il fiore, le forme geometriche) sono giunti a noi da un lontanissimo passato; la loro origine si perde nella notte dei tempi; sono un alfabeto misterioso attraverso il quale si trasmettono antichi valori depositati nell“inconscio collettivo. L“ornamento, dunque, è tutt“altro che aggiunta superflua, o addirittura "delitto", come voleva Adolf Loos, uno dei maestri dell“architettura del Novecento.» (dal volume) |