L'opera
L´eccezionale abilità costruttiva romana è stata tramandata in forma scritta? Quanto e come di questa perizia tecnologica di "saper ben fare" è filtrato dall´antichità in forma di testimonianza letteraria? Questi, in estrema sintesi, i quesiti che hanno guidato la sistematica disamina delle fonti letterarie ed epigrafiche latine (con il frequente conforto e confronto di quelle greche) in un arco di circa sette secoli (II secolo a.C. - V d.C.), trovando nell´impiego della calce una sorta di autentico fossile-guida della ricerca, all´insegna di un proficuo approccio multidisciplinare. Nell´ambito del processo costruttivo, imprescindibili esigenze quali cementare o amalgamare materiali, rivestire o rendere superfici impermeabili sono state passate in rassegna, e debitamente contestualizzate, lungo un´intera tradizione letteraria che si scagliona da Catone a Palladio, e che trova, comprensibilmente, la sua maggiore consistenza documentaria in Vitruvio, con la sua rilevante capacità di "fare Scuola" nel tempo, ben oltre le soglie dell´antichità classicamente intesa. In risposta alle concrete esigenze costruttive indicate, al vaglio delle fonti è emersa in termini altrettanto concreti una conoscenza e una valorizzazione ottimali dei materiali a disposizione, talvolta sorprendenti, ma ben lungi dal ricorso a misteriose componenti di natura alchimistica spesso aleggianti nella storia degli studi.
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