L'opera
Nell´universo dell´immagine, l´eccezione è la regola: così, quando un itinerario di ricerca sceglie di studiare ciò che è quotidiano, banale, non eclatante per definizione, dunque la regola e non l´eccezione, qualche spiegazione (giustificazione?) si impone. Facendo a meno di alcune confortevoli sicurezze urbane, siamo andati in cerca dei margini della disciplina, dei contesti deboli, dei luoghi dove meno si è esercitata l´attitudine alla codificazione: l´itinerario di cui parliamo è insomma quello dalla città alla campagna, lungo una ideale sezione longitudinale del territorio che da Cagliari conduce alla Trexenta, o anche altrove purchè lungo un gradiente dall´urbano al rurale. Questo è dunque l´oggetto di studio: un contesto dove al termine città (dotato di elevata strutturazione) sostituiamo non senza timidezza e prudenze quello (appunto più debole) di insediamento. Con ciò evochiamo un sistema di umanizzazione del territorio nel quale le regole ci appaiono più labili, la densità dei segni della costruzione antropica più bassa, il legame tra paesaggi agrari e paesaggi urbani più archetipico e riconoscibile. Qui ci è forse necessario, oltrechè consentito, riandare alla radice stessa dell´abitare, riconoscendo nella costituzione del recinto l´atto originario di distinzione tra ciò che è interno e ciò che è esterno, che individuiamo come matrice della casa e della città. Qui, ancora, sembra potersi misurare in modo non casuale con quel bisogno di identità che è sotteso a molte culture e ideologie contemporanee, e che contradditoriamente convive con la spinta alla modernizzazione e al mutamento. (dall´Introduzione di Enrico Corti e Antonello Sanna)
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