L'opera
Le liriche di Astronomica riprendono la ricerca meditativa, su temi personali, civili e anche archeologici, dei precedenti libri di Giovannni Campus, mettendo, però, allo scoperto una sensibilità profonda per l´astronomia che del resto, in quella sua ricerca, era sempre presente, fin dai tempi del suo lavoro, per la tesi di laurea, sul testo greco dell´imperatore Marco Aurelio: il filosofo stoico che sapeva demistificare la gloria e la fama fra gli uomini ricordando semplicemente a se stesso come tutta intera la terra abitata non sia altro che un minuscolo punto, nell´universo immenso del cosmo. E siccome le concezioni e le scoperte astronomiche del nostro tempo si intrecciano inevitabilmente con la moderna filosofia, e con la religiosità moderna, passando attraverso l´angoscia esistenziale e gli interrogativi sulla condizione umana, i motivi continuamente affioranti in queste liriche sono la solitudine delle creature e il nostro continuo interrogarci sul significato di questa solitudine, e sul problema del dolore, soprattutto dei fanciulli e dei più innocenti, ma anche sul mistero della storia.
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