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L´orto degli alveari


15,00 € L´orto degli alveari
Codice ID 978-88-6273-372-4
Autore/i Antonio Puddu
Editore Bastogi Editrice Italiana
Edizione 2011
Pagine 136
Formato 15 x 21 cm
Rilegatura Brossura con lembi e cucitura filo refe
Collana Il canapo
Genere Narrativa
Supporto Cartaceo
Lingua di pubblicazione Italiano

L'opera

Una realtà arcaica, ma con i fermenti di una trasformazione, di campi e di miniere, di riti contadini e operosità di piccoli imprenditori. I sani cibi tradizionali, le trebbiatrici rumorose, il paese di Siddi appena disegnato in una controluce sfuggente, il vasto pianoro e gli ulivi e le vigne e le fiere animate. Vecchie storie vanno di bocca in bocca, lo stradone si popola di passeggiate, ferve il gioco delle carte nei bar. E intanto il bianco delle greggi si staglia "come strisce di neve" e i sassi sparsi sulla costa sono "bianchi come calce". Una Sardegna fiera nel suo chiuso universo di silenzi, con la piaga dell´emigrazione e tanti giorni di pioggia e vento e lampi di sole in questo nuovo romanzo di Antonio Puddu. Un senso di attesa e di sospensione fra parole contate, pronunciate quasi in tono sacrale e un´aria antica che non vuole morire. Si affacciano personaggi rapidi, come intravisti, portati subito via dal naturale fluire del racconto scabro, riproposti e ancora al di là delle loro tracce: sembrano dispersi in frantumi di vicende in cui si avverte la soppressione di ogni passaggio usurato e devitalizzato. Si cancella tutto ciò che è pleonastico, ripetitivo. Il rapporto canonico di una struttura adatta alle esigenze più periferiche dell´intreccio qui si riduce notevolmente anche con lo scotto di qualche sacrificio di usuali motivi di riferimento.
Formano, certo, un coro questi personaggi, però sono principalmente segnali di passioni roventi, in continua fibrillazione dentro la quotidianità dei fatti disseminati talora sotto "in cielo scialbo" perché sia suggerito l´agguato del destino. E i fatti celano fermenti in un invisibile vortice in cui si inabissano i sogni. Il dolore cala su un volto "come un velo", il mondo può essere una prigione, la fedeltà a un giuramento segna una vita e il senso di solitudine ghiaccia i cuori. I fili delle esistenze cuciono una trama nella quale irrompono molte sorprese e schegge di storie spezzate si rinsaldano in una grande scacchiera misteriosa: un padre parte per lavorare al Nord, il figlio trova occupazione in un molino, un´insperata eredità risolve i più assillanti problemi, una giovane si fa monaca missionaria. Gli amori si accendono e si spengono, mentre i costumi cambiano e le leggi, talora, paiono non rispondere alla logica. L´arco visivo del paesaggio si tende, con una vena di struggente poesia, sulle persone e sulle cose, modula i sentimenti, si accorda con gli stati d´animo anche passeggeri, cadenza i tempi, il transito ora svelto ora lentissimo delle azioni. Tutto sì vede in questo romanzo di immagini mai sopraffatte dal descrittivismo, ma circoscritte nel loro enigma, nell´isolamento di un dettaglio, in una similitudine spiazzante. Le forme della natura, le ombre o i tratti fisici degli uomini si accampano immobilizzandosi al primo sguardo dello scrittore che decide il taglio breve dei capitoli, traccia linee portanti che dividono sempre il clamore da un silenzio, l´urto delle circostanze da un fremito oscuro di pericolo, l´opacità ferrosa dell´esistere di avventure simili a condanne.
(Giuseppe Amoroso)

L´orto degli alveari

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